Risultati primi nove mesi 2019
DATI RICLASSIFICATI: 1 gennaio – 30 settembre
• Utile netto di periodo: 84 milioni di euro rispetto a 89 milioni dei primi nove mesi del 2018. La variazione è condizionata dalla diminuzione fisiologica del “reversal PPA”;
• Margine di intermediazione: 391,2 milioni di euro (-3% rispetto al 30 settembre 2018);
• Rettifiche di valore nette: 49 milioni di euro (68,9 milioni di euro al 30 settembre 2018);
• Costi operativi: 212,4 milioni di euro (+1,7% rispetto al 30 settembre 2018);
• Raccolta diretta: in crescita a 4.949 milioni di euro (+11,9% rispetto al 31 dicembre
2018) a conferma dei requisiti di solidità della Banca e della capacità di attirare clientela
retail;
• Incassi NPL: 182,6 milioni di euro (+45% rispetto al 30 settembre 2018) a conferma
della capacità del Gruppo nell’attività di recupero.
Requisiti di capitale con il consolidamento in La Scogliera:
• CET 1: raggiunto l’11,10% (+0,8% vs 10,30% al 31 dicembre 2018) escludendo l’utile del terzo trimestre e grazie alla sola crescita organica. Il CET1 si conferma ben al di sopra del requisito SREP pari a 8,12%; TCR: 14,84% (14,01% al 31 dicembre 2018) verso un requisito SREP pari a 12,5%.
Requisiti di capitale senza il consolidamento in La Scogliera:
• CET1: 14,66% (13,74% al 31 dicembre 2018); TCR: 19,25% (18,20% al 31 dicembre 2018).
Mestre (Venezia), 7 novembre 2019 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS, riunitosi oggi sotto la presidenza di Sebastien Egon Fürstenberg, ha approvato i risultati relativi ai primi nove mesi del 2019.
«Questi nove mesi del 2019 si chiudono con un risultato della gestione finanziaria che rispecchia il buon equilibrio del business model della Banca, essendo formato, per il 49% dal business dei Non Performing Loans e per il 51% dalle altre aree core business (28% crediti commerciali, 12% corporate banking, 10% leasing)» spiega Luciano Colombini, Amministratore Delegato di Banca IFIS.
«L’utile dei primi nove mesi è in lieve flessione rispetto allo stesso periodo del 2018 principalmente per effetto del fisiologico e atteso decremento del reversal della PPA compensato da una significativa riduzione del costo del credito.
Nel corso del quarto trimestre ci aspettiamo invece una buona crescita dei volumi del business dei Non Performing Loans. Siamo competitivi e forniamo soluzioni d’eccellenza ai nostri clienti, al mercato e all’intero sistema finanziario.
Stiamo finalizzando il Piano Industriale che sarà focalizzato su tre pilastri di crescita. Il primo: consolidare ulteriormente la posizione di Banca IFIS quale partner privilegiato delle piccole e medie imprese attraverso una sempre maggiore offerta di servizi dedicati e un’ampia gamma di prodotti creati ad hoc. Il secondo: rafforzare, in uno scenario di mercato sempre più sfidante e competitivo, la leadership del Gruppo nell’acquisto e gestione di Non Performing Loans accelerando l’integrazione e le sinergie con la società FBS S.p.A., in virtù dell’acquisto del restante 10% del capitale sociale come comunicato lo scorso 30 ottobre, per ampliare la macchina del recupero e andare a coprire tutte le categorie del credito deteriorato.
Il terzo pilastro del Piano Industriale riguarda il rafforzamento del capitale, ottimizzandone l’allocazione tra le diverse componenti di business.
Il CET1 al 30 settembre 2019 ha raggiunto l’11,10% (+80 punti base rispetto al 31 dicembre 2018), senza includere l’utile del terzo trimestre e grazie alla sola crescita organica.
Infine, in merito al processo avviato per la valorizzazione del patrimonio immobiliare a Milano, le offerte vincolanti finora ricevute evidenziano delle potenziali plusvalenze. Ci aspettiamo di chiudere tale processo tra fine anno e il primo trimestre 2020» conclude Luciano Colombini.